mercoledì 1 febbraio 2017

FEBBRAIO


800px-henri_fantin-latour_-_a_studio_at_les_batignolles_-_google_art_projectHenri Fantin-Latour  -  Studio a Batignolles   -  1870

Nel 1863 Edouard Manet presentò al Salon il suo quadro "Colazione sull'erba". La giuria lo rifiutò come fece, quell’anno, con altri trecento artisti. Era cominciata la grande rivoluzione dell'impressionismo.
Henri Fantin-Latour pur rifiutando il modo di fare arte degli impressionisti intrattiene stretti legami con le avanguardie dell'epoca, con Manet in particolare, e decide di esporsi nel modo a lui più congeniale dipingendo "Studio a Batignolles".
Batignolles era la zona in cui vivevano Manet e gran parte dei futuri impressionisti. Fantin-Latour raduna intorno a Manet, che assurge così al ruolo di caposcuola, giovani artisti dalle idee innovatrici: da sinistra a destra, sono riconoscibili Otto Schölderer, pittore tedesco trasferitosi in Francia per conoscere i seguaci di Courbet; Manet, lo sguardo penetrante, seduto di fronte al suo cavalletto; Auguste Renoir che indossa un cappello; Zacharie Astruc, seduto,  scultore critico d'arte e musicista; Emile Zola, portavoce di questo rinnovamento pittorico; Edmond Maître, musicista, collezionista d'arte e mecenate francese; Frédéric Bazille, di profilo, pittore che sarà ucciso qualche mese dopo, ad appena ventisei anni, durante la guerra del 1870; ed infine Claude Monet appena affacciato. I gesti sono misurati, gli abiti sobri, i visi quasi solenni: Fantin-Latour auspica che questi giovani artisti, a quei tempi oggetto di denigrazione, siano considerati come persone serie e rispettabili. In questo ritratto di gruppo esposto al Salon del 1870, ognuno sembra posare per i posteri. Il quadro rispecchia l'opinione che Zola ha di Manet: "Attorno alla figura di un pittore offeso dal pubblico si è creato un fronte comune di pittori e scrittori che lo considerano come un maestro".

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