martedì 14 novembre 2017

OUTSIDERS



Ascoltando la sua musica degli anni sessanta divisa tra dodecafonia e collage polistilistico era davvero impossibile immaginare la virata stilistica che avrebbe portato Arvo Pärt a diventatre il più originale compositore vivente del pianeta. Formato in ambito accademico e influenzato dalle vecchie avanguardie sembrava destinato a divenire uno dei tanti autori che hanno combattuto senza successo contro la perdita di un pubblico. E invece dopo alcuni anni di silenzio, di crisi e ritiro spirituale Pärt è rientrato in scena con uno stile così personale ed efficace da imporsi come il compositore più eseguito al mondo. La soluzione era per così dire sotto gli occhi di tutti: anzichè continuare a complicare le cose bisognava sottrarre, semplificare, inseguendo una purezza che avrebbe ripreso a parlare alle orecchie degli ascoltatori. Ma per trovarla Pärt dovette uscire dal giro. E oggi ne è il centro assoluto.

fonte: N.Campogrande